2050 è il titolo dell’ottava traccia dell’undicesimo album de The Zen Circus, intitolato L’ultima casa accogliente ed in uscita il 13 novembre 2020.
2050 è stata scritta da Andrea Appino, che l’ha composta con Gian Paolo Cuccuru e Massimiliano Schiavelli.
Ecco l’audio della nuova canzone, mentre a fine articolo è disponibile il testo completo.
🎶 ENJOY! 🎶
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TESTO
2050
Hai la faccia di vento e un’età che non aiuta
Gli anni di tua madre quando ti ha partorita
Eri solo una bambina, qualche compleanno fa
Quando amavi tutti contro la loro volontà
La vita era lunga un giorno, moriva con il sonno
Sempre in bilico fra quello che ti accadeva intorno
E la guerra che hai dentro, una passeggiata
Fra la vita vissuta e quella raccontata
Ricordo bene, ricordo molto chiaramente
Quando gli incubi non potevano insegnare niente
Erano i giorni appena dopo la crisi globale
Le città sommerse e poco da mangiare
Molti morti, dopo il paese festeggia il giorno
In cui hanno proclamato gli Stati Uniti del mondo
I tuoi occhi brillano, ma cosa posso dirti?
Forse la verità, chе siamo nati per ferirci
O per еssere felici
Tu urli, io urlo, come fanno i cani
L’adolescenza eterna degli esseri umani
Quante carezze ci vogliono per fare uno schiaffo
Quanto dolore ha trasformato il mio cuore in un sasso
Il vestito è stretto, le spalle da uomo
Parli come una bambina con un accento strano
La pancia cresce, ogni giorno io peggioro
È la moneta da pagare quando ami qualcuno
Ti voglio bene, lo dico molto raramente
Come è stato raro incontrarti fra la gente
Il profilo del cielo è tempestato di stelle
Il vento fra le enormi pale, il vento sulla pelle
I grattacieli spenti emergono dal mare
A ricordarci cosa abbiamo fatto e che possiamo fare
Quando lui ti chiederà che cosa ha fatto la gente
Digli “Abbiamo fatto tutto, non abbiamo fatto niente
Scisso gli atomi di una conchiglia
Vinto la morte, perso la meraviglia
Strappato foreste come fili d’erba
Abbiamo dato un nome ad ogni stella
Fatto l’amore senza capirne nulla
Condannata la pace ad essere anche guerra
Cambiato il corso dell’acqua corrente
Abbiamo fatto tutto, abbiamo fatto niente
Abbiamo fatto tutto, abbiamo fatto niente”