Petali e vocoder è il titolo dell’undicesima traccia di PopClub, l’album di Riki in uscita il 4 settembre. Più che una canzone, è una lettera, una poesia, un testo scritto da Riccardo e dal produttore Riccardo Scirè, che Riki legge con enfasi chiudendo il disco di undici tracce. Sono versi che cercano di sensibilizzare chi l’ascolta ad un equilibrio naturale nel mondo, salvaguardando la Natura.
Ma mentre tutti sappiamo cosa sono i petali, forse il termine vocoder risulta poco noto ai più.
Cos’è il vocoder? La parola nasce dalla contrazione dei termini inglesi voice e encoder e sta ad indicare quel dispositivo elettronico o programma che riesce a codificare, tramite modelli matematici, un qualsiasi segnale audio. E l’effetto sonoro di codifica è avvertito all’inizio del brano, prima che inizino ad essere ascoltate le note del piano.
Ecco l’audio della traccia di chiusura di PopClub, mentre a fine articolo è disponibile il testo completo.
🎶 ENJOY! 🎶
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TESTO
Petali e vocoder
A cosa serve fingere
se ciò che fingiamo di non avere sotto agli occhi
irrompe costantemente nel fare dei giorni
ora rovinando, ora seppellendo
l’armonia delle cose?
È forse giusto tacere indifferenti
e correrti incontro, ma urlandoti contro?
Natura. Ascolta, sta piovendo
Piove lo sporco, piove l’ambascia, piangi
È tutto così innaturale
Si acuisce la consapevolezza di esserti distanti, quasi estranei
Ti lapidiamo accontentando i nostri voleri
i nostri impegni, i nostri “volentieri”
Scagliamo addosso sassi di egoismo e pensieri di odio nei confronti del prossimo
Proclamiamo amore, ma accentriamo l’attenzione sul tuo contorno
Diffidiamo, definendolo profondo
senza conoscere, senza conoscerlo realmente
Domani, o tra un’ora, o tra un minuto, adesso
le anime continueranno a circolare,
a squadrarsi e a valutarsi al volo, fugacemente
Poi giù, giù, giù,
così che l’ipocrisia possa aleggiare per bene tra di loro,
tra i tasti delle loro tastiere, di quelle di chi stima se stesso perennemente nel giusto
Ma quando gli occhi illuminati dagli schemi e dagli schermi smetteranno di illuminarsi
allora anch’essi si spegneranno
Utilizziamo maschere di banalità per coprire le nostre banali menzogne
le nostre banali emotività
Natura. Siamo figli di chi ha smesso di credere, credendoci eccessivamente
Siamo figli di espressioni trattenute e di menefreghismi celati, velati, venati di ambizioni
Aggiorniamo il nostro presente smussando i suoi angoli più aspri e la natura è veloce, velocissima
Ma, veloce, lei rallenta
Subito rallenta
si allenta
attenta
si spegne