Italià è il titolo della quarta traccia inclusa nel nuovo album di inediti di Raphael Gualazzi, intitolato Ho un piano ed in uscita il 7 febbraio 2020 durante la partecipazione sanremese dell’artista. La canzone è stata prodotta dallo stesso Raphael con un arrangiamento di Stefano Nanni.
Ascoltiamo la traccia audio pubblicata su YouTube, mentre a fine articolo è possibile visionare il testo completo.
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Testo di Italià
Un giorno un bell’ometto
Dal corpetto un po’ turchese
E la parrucca marsigliese
Si decise a fare tingoli nel Ciad
Ma non bastava viver con tre franchi al mese
Quindi lungi dal cortese
Lui si prese tutto il vicinato là
“Ma cosa mai sarà se porto via dall’orto
Di un colono ormai francese
Qualche po’ di sussistenza e libertà?
Tanto quando torno a casa da marchese
Uso un po’ il politichese
Liberté, egalité e fraternità”
Et voilà! Et voilà!
Ma che cosa mai sarà?
Ora guarda chi si rivede all’orizzonte
Non è un rinoceronte
Ma zattere di clandestini
Senza neanche più sudore in fronte
Seccati come aringhe
Da un Re Sole che non ha più umanità
Lalalala lalalala la…
E un giorno quel folletto
Da politico provetto
Vide bene di lavarsi mani e piedi
Da ogni responsabilità
E gli amici tutti quanti
In quanto giovani ed aitanti
Fecero lo stesso senza ombra di pietà
Ed alzati i muri alti fino a un cielo stanco e bieco
Come un sordo che schernisce un cieco
Ei puntò il suo dito giù di qua
E tanto per cambiare
Un’altra volta ancora sarà un euro o due all’ora
Manodopera gratuita per il clan
Et voilà! Et voilà!
Cosa mai succederà?
E ora guarda chi si rivede all’orizzonte
Tra vedove e assassini
Persino dei bambini in libertà
A poco serviran le impronte
Sognavano l’Europa
Ma a quanto pare solo Italià
Lalalala lalalala la
Ma non sbagliare accento
Mi raccomando Italia, Italià
Lalalala lalalala la
Ma non sbagliate accento
Mi raccomando Italia, Italià
Che furbo il piccoletto
Sembra quasi un fringuelletto
Mastodontico nel petto per un misero cip cip
E se ne va
Mentre l’orda straincazzata di coloni
Tutti esausti alcuni buoni
Giustamente si dirige per di qua
“Non importa se non hai un lasciapassare
O se fuggi dal controllo sanitario
Ma che cosa mai sarà?
‘Ché dopotutto qualche voto lo puoi dare
Qualche Dio lo puoi pregare
E l’Europa che si fa Italià”
Et voilà! Et voilà!
Ma che cosa mai sarà?
E ora guarda chi si rivede all’orizzonte
E mentre crolla il ponte
Si alzano dei muri di pietà
E vorrei costruire un ponte
Con un mattone ognuno
Il ponte più del muro servirà
Lalalala lala la la la…
Guarda ti ci vedo all’orizzonte
Saran forse cent’anni
Ma all’orizzonte ci sei stato già
Con solo gelo e vento in fronte
Ricordati l’accento
‘Ché certo non si dice Italià
Lalalala lalalala la
Ma non sbagliare accento
‘Ché certo non si dice Italià
Italià, Lalala lala
Ma non sbagliate accento
‘Ché certo non si dice Italià
Italià
Italià
Italià
Italià