Un secondo prima è il titolo della quarta traccia dell’album di Michele Bravi, intitolato La geografia del buio ed in uscita il 29 gennaio.
“Non esiste un prima e un dopo davanti a un trauma, esistono due livelli differenti di consapevolezza e realtà. Non esistono espressioni con suffisso ri- (rifare, rivedere, ricantare), piuttosto esiste un fare per la prima volta, un vedere per la prima volta, un cantare per la prima volta. In questo battesimo continuo verso un mondo nuovo, è l’amicizia a proteggerti e bastarti mentre dal cielo piovono sassi.
Federica Abbate è una delle persone più importanti della mia vita, come un elastico al polso: quello che ti serve sempre quando sei scompigliato e che appena lo togli ti lascia la traccia sulla pelle, pronto ad raccoglierti ancora e ancora e ancora.”
Prodotta da Francesco “Katoo” Catitti, il brano porta le firme di Federica Abbate e Cheope.
Ecco l’audio della canzone, mentre a fine articolo il testo completo.
🎶 ENJOY! 🎶
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TESTO
Un secondo prima
Siamo fragili e sottili come fogli di carta
Quasi trasparenti come ali di farfalla
Ma nessuno ce lo dice, mai nessuno ce ne parla
Ci sporgiamo sempre troppo per guardare un po’ più vanti
Pensando sempre di essere più forti dei rimpianti
Prima di accettare e di imparare anche dagli sbagli
E succede che quando ci sei dentro e l’acqua è già alla gola
Tu ti senti impreparato cento volte più che a scuola
Perché c’è sempre un dopo e un secondo prima
Un’occasione sola, una su centomila
E tu che da sola mi basti
Quando dal cielo giù piovono sassi
A salvarmi
L’asse del mio mondo ancora si inclina
E la felicità sta sempre più in alto, troppo in cima
Da sola lì su un’altra riva dove neanche a nuoto ci si arriva
Come l’inchiostro che sbava sulle pagine
Di un quaderno di carta e ti sporca le dita
A volte anche la faccia, la vita ti strappa
Come carta straccia
E poi di nuovo ti abbraccia
E siamo tutti in mezzo alla croce di un mirino
Come se il prossimo fosse anche l’ultimo respiro
Perché c’è sempre un dopo e un secondo prima
Un’occasione sola, una su centomila
E tu che da solo mi basti
Quando dal cielo giù piovono sassi
A salvarmi
L’asse del mio mondo ancora si inclina
E la felicità sta sempre più in alto, troppo in cima
Da sola lì su un’altra riva dove neanche a nuoto ci si arriva
Tutto rinasce anche da un pianto
E gli occhi si riabituano alla luce
E piano piano ci si riconosce
Anche in uno specchio infranto
Perché c’è sempre un dopo e un secondo prima
Un’occasione sola, una su centomila
E tu che da sola mi basti
Quando dal cielo giù piovono sassi
A salvarmi
L’asse del mio mondo ancora si inclina
E la felicità di nuovo, di colpo si avvicina
Anche se forse niente
Niente in fondo è come prima
Niente sarà più come prima
Niente torna più come prima
Niente in fondo è come prima
Niente sarà più come prima