Più o meno a metà è il titolo della quinta traccia del quinto album di Max Pezzali, intitolato Qualcosa di nuovo ed in uscita il 30 ottobre.
Scritta dal cantautore, è stata prodotta da Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni con Gigi Barocco che ha suonato anche la chitarra. Al basso suona Bruno Bellissimo, mentre al vocoder c’è Davide Ferrario.
Ecco il visual art video del brano, mentre a fine articolo è disponibile il testo completo.
ENJOY!
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Le differenze generazionali nel brano di Max Pezzali
Uno degli aspetti più interessanti del brano di Max Pezzali è la riflessione sulle differenze generazionali e su come il tempo trasformi mode, linguaggi e atteggiamenti. A metà canzone, infatti, Pezzali introduce un passaggio significativo in cui cita direttamente le diverse generazioni:
“La generazione Z, la generazione X
Ed i boomers e millennials
Soltanto numeri”
Attraverso queste parole, l’artista evidenzia come spesso ci si soffermi troppo su etichette generazionali, riducendo il tutto a una questione anagrafica, quando in realtà la musica, lo stile di vita e i valori di ogni epoca si intrecciano e si influenzano a vicenda.
In particolare, Max racconta il tentativo delle generazioni più adulte di restare al passo con i tempi, cercando di adattarsi ai nuovi trend:
“Le mie sneakers da teenager
E il mio denim retro chic
Mi difendono dal tempo
Fingo di crederci”
Qui emerge un’autoironia sottile e malinconica: il protagonista si rende conto che indossare scarpe da teenager e jeans alla moda non basta per sfuggire allo scorrere del tempo. È una sorta di difesa dall’invecchiamento, un modo per cercare di sentirsi ancora parte di un mondo che cambia velocemente, anche se i più giovani spesso guardano con distacco o ironia chi cerca di adattarsi ai loro codici culturali.
Questa riflessione si collega perfettamente al tema centrale del brano: la nostalgia per il passato e la consapevolezza che il tempo avanza inesorabile, lasciando però tracce indelebili nelle esperienze di chi l’ha vissuto. Max Pezzali, con il suo stile unico, riesce ancora una volta a raccontare la realtà con leggerezza e profondità, facendo sentire tutti parte della sua storia.
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TESTO
Più o meno a metà
La generazione Z
La generazione X
Baby boomers e millennials
Soltanto numeri
Le mie sneakers da teenager
E il mio denim retro chic
Mi difendono dal tempo
Fingo di crederci
Degli occhiali da vicino
Vorrei non avere bisogno mai
Per restare un po’ bambino
Non dovere cambiare mai
Il mio punto di vista mai
Quando è verde allora si può andare
Quando è rosso non si può passare
Con il giallo c’è da interpretare
Se frenare o invece accelerare
Incastrati a metà, più o meno a metà
Non sapendo quanto durerà
Incastrati a metà, più o meno a metà
Con il dubbio di non farcela, non farcela
Con il laptop dentro a Starbucks
Guardo i video su YouTube
Marques Brownlee e Casey Neistat
Mi sento troppo cool
Il corriere col furgone
Che mi dice “Firmi qua”
Un po’ per educazione
Ma un po’ anche per l’età
Degli occhiali da vicino
Vorrei non avere bisogno mai
Per restare un po’ bambino
Non dover rinunciare mai
Al mio punto di vista mai
Quando è verde allora si può andare
Quando è rosso non si può passare
Con il giallo c’è da interpretare
Se frenare o invece accelerare
Quando è verde allora c’è da andare
Quando è rosso non si può passare
Con il giallo bisogna capire
Se frenare o invece accelerare
Incastrati a metà, più o meno a metà
Non sapendo quanto durerà
Incastrati a metà, più o meno a metà
Con il dubbio di non farcela, non farcela