In uscita il 12 aprile 2019 il decimo album del cantautore romano Fabrizio Moro (all’anagrafe Fabrizio Mobrici), Figli di nessuno, che vede al primo posto della sua tracklist proprio il brano che ha ispirato il titolo dell’intero lavoro musicale. Si intitola, infatti, anche Figli di nessuno il primo “assaggio” dell’album di Moro.
Dal 30 agosto il cantante ha lanciato questa traccia come singolo dell’album in rotazione radiofonica e a breve sarà disponibile il video ufficiale.
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Il singolo eponimo dell’album ha il linguaggio diretto e senza filtri che contraddistingue il cantautore, il quale ancora una volta torna a far emozionare e riflettere. La sua capacità di parlare alle persone colpisce non solo il cuore, ma anche la mente. Un testo intenso che riflette la condizione sociale dell’uomo e la sua precarietà.
La parte musicale del pezzo vede la partecipazione di Roberto Maccaroni alla chitarra elettrica, Andrea Ra al basso e la composizione di Roberto Cardelli e Claudio Junior Bielli, con la presenza dell’Orchestra di Roma.
TESTO di Figli di nessuno
Scrivere trascrivere la vita
Segnare il tuo passaggio con un coltello
Spinto a forza sopra ad ogni tua ferita
Guardare con gli occhi che bruciano
Mentre un giorno sorge o va in frantumi
Sentirsi dire merda, smetti, smetti, smetti
Di fare quello che fai
Di dire quello che vuoi
Tu non devi giudicare mai nessuno
Se non vivi i ca**i suoi
Se non sai che nei talloni sono nate le vesciche
Per la strada fatta a piedi
Che ogni metro di successo ha un caro prezzo
Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te, pezzo di fango, siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Figli, figli, figli, figli, figli
Figli di depressione nel bene e nel male
Di odio e rabbia nei confronti di ogni forma istituzionale
Lasciati a giocare fra le pecore fuori casa, soli
Figli di madri fragili, insicure e un po’ volubili
Figli di sette Peroni fredde alla vigilia di Natale
Di percorsi di recupero per alcolismo adolescenziale
Di porte chiuse in faccia
Di “le faremo sapere”
Di panni stesi la notte mentre ripeti, che ti sei rotto il ca**o
Noi siamo in mezzo
Fra la purezza e l’inquietudine di un santo
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te, pezzo di fango, siamo vivi
E tu non sei opportuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Giorni migliori arriveranno
Lascio parlare tutti quelli che non sanno
Giorni più duri
Io non mi spezzo
La mia bellezza nasce dal vostro disprezzo
Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te, pezzo di fango, siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno