Alveari è il titolo della quinta traccia contenuta nel nuovo album di Antonio Diodato, intitolato Che vita meravigliosa ed in uscita il 14 febbraio, dopo la partecipazione al 70° Festival di Sanremo che lo ha visto vincitore con il brano Fai rumore.
La canzone è stata prodotta da Tommaso Colliva.
Ascoltiamo la traccia audio, mentre a fine articolo è possibile visionare il testo completo.
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Testo di Alveari
Dio, quanta vita scorre
in questo ammasso di cemento
in questo strato immobile di cose
tra le finestre e il centro
di queste case che sembrano alveari
sotto un cielo di piombo e d’argento
a ricordarci che tutto questo non potrà mai appartenere all’universo
È tutto così folle
questo continuo rincorrere il vento
cercando di fermare
l’orgasmo labile di un appagamento
fino a farsi prendere per stanchezza
fino a rinunciare a ogni bellezza
fino ad accontentarsi, raccontarsi una bugia per tenerezza
E poi cadere un giorno
cadere un giorno e ricordarsi che
è tutto così fragile
un equilibrio facile da perdere
ma cadere non è inutile
cadere non è inutile
cadere è ritrovarsi, ricordarsi di nuovo dell’essenziale invisibile
E adesso guarda che cosa succede
fuori da questo sputo di strade
fuori da questo mondo perfetto che esiste solo se ignori che esiste tutto il resto
che fuori c’è la guerra
non te ne accorgi più
che sei anche tu un soldato
che spari pure tu
Per poi cadere un giorno
cadere un giorno e ricordarsi che
è tutto così fragile
un equilibrio facile da perdere
ma cadere non è inutile
cadere non è inutile
cadere è ritrovarsi, ricordarsi di nuovo dell’essenziale invisibile
dell’essenziale invisibile
Ma io che parlo a fare
che sono come te
che fingo di capire
e poi non so capire
io che parlo a fare
che proprio come te
mi perdo in questo niente
chiuso in un alveare
Per poi cadere un giorno
cadere un giorno e ricordarsi che
è tutto così fragile
un equilibrio facile da perdere
ma cadere non è inutile
cadere non è inutile
cadere è ritrovarsi, ricordarsi di nuovo dell’essenziale invisibile
dell’essenziale invisibile