Il sabotatore è il titolo della sesta traccia contenuta nel nuovo album di Marco Anastasio, intitolato Atto zero ed in uscita il 7 febbraio, in concomitanza con la sua partecipazione al 70° Festival di Sanremo.
Scritta da Anastasio, è stata composta da Stabber (Stefano Tartaglini).
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Testo di Il sabotatore
Eh-hey, sì, sì eh, questa, questa skippala
Molto probabilmente non fa per te, nessun rancore, yeah
‘Ste caxxo di rime non devo farle per forza
Se prendo il flusso non mi frega un caxxo
Ma le faccio per natura ed il cranio manco si sforza
Mi dilanio la scorza di dosso
Io sono il tarlo nell’osso, il bagarozzo maturo
Io sono il pappatace che scava nel muro
Sono il bruco nella mela di Eva, birbante
Che cambia la trama in un diversivo elegante
Annaffia il detersivo alle piante
E poi stacca le tessere dal mosaico dell’essere
E le riassembla in un caxxo gigante
Con tanto di tante minuzie anatomiche
Che dopo ti voglio spiegare perché ha fatto il frenulo in un certo modo
E la venuzza sullo scroto
Mi aspetto un applauso monumentale
Mi aspetto le vagine delle vostre dame
Mi aspetto che righiate se mi sento male
Se mi metto a urlare, se mi legano ad un letto di ospedale, ah
Levatemi il mondo di dosso che già fa caldo dentro questo fosso
E di certo io non posso cercare di stare composto
Coi crampi al collo e l’esistenza addosso
Oh no, no, levatemi il mondo di dosso che già fa caldo dentro questo fosso
E di certo io non posso cercare di stare composto
Coi crampi al collo e l’esistenza addosso
Lo volevate facile il read, eh coxxioni?
Una roba cantabile, mica sono Baglioni
Io non vendo luce ma solo bagliori
Sono il mercante di illusioni coi prezzi migliori
Resuscito un’intera presa che ora rendo mia
Mi hanno scomunicato alla chiesa dell’entravia
‘Nasta, adesso fuggi, c’è la psicopolizia
Fuggi, fuggi, fuggi, c’è la psicopolizia
Coxxioni presi a generare il caos
Non credono negli ordini maggiori
Sono il cadetto che dà gli ordini maggiori
Che brucia la mappa del campo minato
Dopo aver memorizzato le posizioni delle mine
Sì, ma non le vuole dire, ma non per ricattare o per cazzate varie
Giusto per far incazzare il generale, sergente maggiore
Ammiraglio, cavaliere del travaglio
Io parlo scomposto, sputacchio sulle medaglie dell’arme
Ridacchio indicando il pennacchio il gendarme
Rifiuto l’ordine in nome di un atto più grande
Compiuto il quale mi potrò fermare
La parola è sabotare
Bruciare i proventi, smettere di salutare i parenti solo perché lo devo fare
Non esiste un devo fare, ma giusto un imprevisto che mi va di originare
Altrimenti non esisto, non so che esisto a fare
Esisto giusto per sentito dire
Pazienza, continuerò a nutrirmi del tuo senso di impotenza di fronte al male
E tu che siedi e taci invece di alzarti e urlare
Sei l’eroe da celebrare a fatti e a parole
Infatti volevo farti detonare
Ma ho tagliato i fili al mio stesso detonatore
Firmato il sabotatore