Dopo Giubbottino, esce il 17 aprile Pincio, nuovo singolo della cantautrice Margherita Vicario. La nuova canzone è stata definita dall’autrice del brano come una canzone di burro, delicata, pronta per arrivare nelle nostre stanze. Il suo titolo, Pincio, richiama il nome di un noto colle di Roma, situato nel suo centro storico e ricco di ville e giardini, al quale è possibile accedere tramite le scale da Piazza del Popolo per godere, una volta in cima, di un meraviglioso panorama sulla città.
Ecco l’audio della nuova canzone, di seguito il video ufficiale, mentre a fine articolo il testo.
🎶 ENJOY! 🎶
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L’inedito vede la produzione di Davide Pavanello alias Dade e presentava una cover in cui era raffigurata l’immagine di Margherita (insieme alla cugina) al mare all’età di 6 anni, una bambina con un sorriso ben stampato sul volto che lasciava scorgere anche la prima finestrella tra i denti.
Il giorno seguente la cantautrice si è vista costretta a cambiare la cover, perché, secondo le linee guida della community del social, quella foto con bambine in costume da bagno presentava contenuti poco idonei. Beh, Margherita, anche se dispiaciuta, ci ha fatto ironia ed ha dato un nuovo volto al suo singolo. È sempre con la cugina adorata, sempre alla stessa età, ma questa volta non al mare, non senza T-shirt e con il viso un po’ imbronciato.
Ecco il video, pubblicato a mezzogiorno del 17 aprile, che vede la regia di Francesco Coppola ed il contributo di Anna Adamo, Francesco ed Arturo Vicario.
Pincio è un dolce ed intimo ricordo per Margherita. L’autrice dedica la canzone scritta già tempo fa all’amata cugina Alice, con cui è legatissima e che oggi lavora come ostetrica. Non la vede da alcune settimane, a causa dell’emergenza sanitaria, e le manca molto, per cui questo è proprio il momento perfetto per pubblicarla. Una coccola d’amore, una canzone diversa dai singoli precedenti.
Testo di Pincio
Tuo figlio avrà gli occhi neri
non so se andrà bene a scuola
Se ha preso da sua madre
allora la vedo dura
Ma tu senza nessuna paura
saprai dargli col seno l’amore
e senza mai fare la dura
che ormai lui già ti ama
E non sai quanto ti voglio bene
Ci vedo da vecchie a bere
Col tuo sguardo di sguincio
sul terrazzo del Pincio
che mi offri un abbraccio
mentre io do di matto
Severa come una strega
che fa congetture e prega
per la sua piantina che è rimasta nel vaso
ma dà mille frutti con cui farci un gelato
che sono trent’anni che lo mangio
anche quando è più aspro
E poi trecento scalini in salita di corsa per salvare
un povero gatto cisposo, malato, buttato in un angolo
ed io già stanca, sfinita, senza più coraggio
mi prendevo il tuo
lo faccio da sempre e per sempre lo farò perché
Tu non sai quanto ti voglio bene
Ci vedo da vecchie a bere
Col tuo sguardo di sguincio
sul terrazzo del Pincio
che mi offri un abbraccio
mentre io do di matto
Severa come una strega
che fa congetture e prega
per la sua piantina che è rimasta nel vaso
ma dà mille frutti con cui farci un gelato
che sono trent’anni che lo mangio
anche quando è più aspro
mi basta un abbraccio