Ha scritto le sue canzoni ispirandosi all’arte, cercando di darle una melodia. Ultimo suo successo era dedicato a Il bacio di Klimt. Da venerdì 29 gennaio il giovane cantautore Emanuele Aloia dedica un altro singolo ad un celebre dipinto. Stavolta ha scelto di omaggiare L’urlo di Munch ed il brano farà parte del suo disco d’esordio in uscita tra pochi mesi.
La famosa tela del pittore norvegese Edvard Munch riesce a far esprimere il cantautore torinese sulle difficoltà emotive che, mai come in questo delicato periodo, si stanno vivendo. Parla di amore e questa volta nel suo inedito cita l’astrattismo di Monet e Kandinsky, Italo Svevo con “La coscienza di Zeno” e il pittore preraffaellita John Everett Millais per la sua Ophelia, personaggio secondario dell’Amleto di William Shakespeare.
La produzione del brano porta la firma di Stefano Tartaglino alias Steve Tarta.
Ecco l’audio della canzone, segue il video, mentre a fine articolo il testo completo.
🎶 ENJOY! 🎶
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«Quanto rumore può fare un silenzio?
Il silenzio di questi mesi è stato assordante.
Ci ho visto arte anche lì e, per la prima volta, ho provato a dare un suono, un colore.
C’è un’opera che fin da piccolo mi ha sempre affascinato, ogni volta sfogliavo le pagine del mio libro di arte e mentre la prof spiegava io la guardavo stregato chiedendomi che suono avesse quel grido: assordante, stridulo o addirittura armonioso.
Mi sarebbe piaciuto riuscire a sentirlo.
Chissà in quanti abbiamo provato ad immaginarlo.
Oggi sono qui e riguardandolo in questi giorni riesco a sentire per la prima volta una voce, ed è la mia.
Questa cosa come con i girasoli di Van Gogh o con il bacio di Klimt è ciò che più mi affascina di tutto questo progetto.
Dare una melodia all’arte che si è sempre potuta basare principalmente sull’aspetto visivo.
Il suono che ho dato all’urlo è l’ossimoro di ciò che probabilmente stiamo vivendo in questo momento storico.
Ho provato a trasformare l’angoscia che sentiamo in speranza, in felicità.
Una canzone che si stacca dai miei due successi che tutti voi conoscete perché bisogna avere il coraggio di cambiare.
Poi vorrei. Il resto è ciò che immaginerete voi ascoltando.»
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TESTO
L’urlo di Munch
Non è strano che mentre tu mi parli
io ti guardo come se in fondo non parlassi
perché quelli tra me e te son concetti astratti
come un fiore di Monet o un quadro di Kandinskij
Ti avrei presa solamente per tenerti più stretta
come Zeno sei coscienza: l’ultima sigaretta
sai, l’amore non ha orari, se poi parte non torna
ora balliamo come sconosciuti in mezzo a una folla
Poi vorrei rivedere un tramonto
guardarti negli occhi
scavarti più a fondo perché non ti sento più
sei la fine del mondo ma anche l’inizio
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
(uh uh uh uh)
(uh uh uh uh)
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
(uh uh uh uh)
(uh uh uh uh)
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
Stavamo bene
non importava il luogo ma stavamo insieme
senza parole è tutta un’immaginazione
dietro il silenzio ascolto l’eco del tuo nome
che non riesco a pronunciare
Ed ho perso la strada di casa
per ogni volta che ti sentivi sbagliata
quante volte ho detto “basta”
ma non ci bastava
e adesso dentro di me annego come fossi l’Ophelia
Poi vorrei rivedere un tramonto
guardarti negli occhi
scavarti più a fondo perché non ti sento più
sei la fine del mondo ma anche l’inizio
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
(uh uh uh uh)
(uh uh uh uh)
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
(uh uh uh uh)
(uh uh uh uh)
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
Vorrei darti il sole per ogni volta
che ti svegli male con la luna storta
ti amo quando splendi
quando piovi di più
dentro i tuoi silenzi sento l’urlo di Munch
(uh uh uh uh)
(uh uh uh uh)
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
(uh uh uh uh)
(uh uh uh uh)
dentro ogni tuo silenzio sento l’urlo di Munch
(uh uh uh uh)
(uh uh uh uh)