Il mio nemico invisibile è il nuovo singolo di Daniele Silvestri in uscita venerdì 22 maggio. In questo brano il cantautore romano duetta ancora una volta insieme al rapper Rancore. I due hanno collaborato già durante la fortunata esperienza sanremese del 2019 con Argentovivo e in tutta una serie di concerti in giro per l’Italia per il Tour di Silvestri.
La canzone è un rifacimento del successo del 2002 di Daniele Silvestri (Il mio nemico) fuso con le barre ermetiche di Tarek Iurcich alias Rancore di un paio di suoi pezzi (“Non esistono” e “Invisibili”).
Ecco l’audio del singolo. Seguono download ed infine il testo completo.
🎶 ENJOY! 🎶
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Ecco l’annuncio di Daniele Silvestri in merito alla nascita del nuovo singolo con Rancore:
«Quando è arrivato, l’uragano Covid in un attimo ha spazzato via tutto: vite, progetti, sogni, promesse.
E ora che stiamo provando a riprenderci la “normalità” ci ritroviamo in uno strano limbo, in una zona a cavallo tra la sensazione che nulla sarà più come prima, e il timore (o la speranza) che questa specie incredibilmente adattabile che chiamiamo Uomo saprà ricominciare in un batter d’occhio come se niente fosse. Nel bene e nel male.
Intanto, mentre ci si riaffaccia su questo mondo che prova a ripartire, sono nate nuove storie, nuovi racconti. Mentre altri – che erano rimasti sospesi – provano ad adattarsi e riprendersi uno spazio.
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A me e Tarek (Rancore) sono successe entrambe le cose.
Con “Lost in the desert” ci siamo ritrovati coinvolti in un progetto collettivo (secondo me bellissimo) interamente figlio di questa pandemia.
Con “Il mio nemico invisibile” invece riannodiamo i fili di una storia interrotta, un racconto che il Covid aveva sospeso.
Già alla fine dell’ultimo Tour vissuto insieme nei palazzetti di mezza Italia, avevamo deciso che la versione de Il mio nemico che proponevamo dal vivo, frutto dell’incrocio tra il mio testo e altri due testi di Rancore, si era guadagnata sul campo il diritto a esistere anche fuori da quel palco.
A fine febbraio eravamo già a buon punto, quasi pronti a battezzarne l’uscita discografica.
Poi il cataclisma globale.
Che non ha interrotto solo il lavoro, ma anche banalmente il senso della cosa, la necessità artistica che c’era dietro, l’opportunità.
Ognuno di noi si è ritrovato in un mondo nuovo, sconosciuto in gran parte.
E le “storie” precedenti a questa specie di “guerra mondiale” non sembravano avere più alcun senso.
Poi però, piano piano, la necessità è tornata. E forse proprio perché sembra di “uscire” da una guerra, l’immaginario proposto da Il mio nemico non sembrava più così inadatto. Anzi.
Solo che a quel punto il racconto non poteva prescindere da quanto appena successo, e così sia io che Tarek abbiamo inevitabilmente ripreso in mano il pezzo modificando lo sguardo e le intenzioni, cambiando e riscrivendo anche una parte del testo.
È così che è nata “Il mio nemico invisibile”. E la storia continua.»
TESTO
Il mio nemico invisibile
Quando mi affido ad amici che non esistono
Quando mi affido ad amici che non esistono
Io rido dietro nemici che non esistono
Io rido dietro nemici che non esistono
Mi metto addosso vestiti che non esistono
Vado a votare partiti che non esistono
Mi sento addosso degli occhi che non esistono
Normale che non mi tocchi, io non esisto, no
Finché sei in tempo tira
E non sbagliare mira
Probabilmente il bersaglio che vedi
È solo l’abbaglio di chi da dietro spera
Che tu ci provi ancora
Perché poi gira e rigira gli serve solo una scusa
La fregatura è che è sempre un altro che paga
C’è qualcuno che indaga per estirpare la piaga
Però chissà come mai qualsiasi cosa accada
Nel palazzo lontano nessuno fa una piega
Serve una testa che cada e poi chi se ne frega
La prima testa di ca**o trovata per strada
Serve una testa che cada e poi chi se ne frega
La prima testa di ca**o trovata per strada
Se vuoi tirare tira
Ma non sbagliare mira
Probabilmente il bersaglio che vedi
È solo l’abbaglio di chi da dietro giura
Chi ha la coscienza pura
Ma sotto quella vernice ci sono squallide mura
La dittatura c’è ma non si sa dove sta
Non si vede da qua, non si vede da qua
La dittatura c’è ma non si sa dove sta
Non si vede da qua, non si vede da qua
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte Visa
E quando uccide non chiede scusa
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte Visa
E quando uccide non chiede scusa
Siamo invisibili quanto il nostro salario
Quanto quei due secondi che riordini il fuso orario
Fate meglio a togliere il mio nome dal dizionario
Questa voce è finta, è chi la registra che è un visionario
Ah, sto sul binario, aspetto il treno delle sei
I miei occhi senza pupille, solo due nei
Nei bei giorni che vivo mi chiederei
“Ma se il mondo fosse deserto e tutti gli altri te li crei?”
Chissà cosa creerei, o, forse, l’ho già creato
Se guardo con gli occhi miei la legge porta al reato
L’amore, il volto di lei, le luci della città
In una lenta overdose che si raggiunge all’eternità
La carta d’identità, è bianca la fototessera
Il mondo è come un paese, la guerra che è sempre estera
Noi siamo in prima fila, se vuoi tirare tira
Il mondo s’incasina, attento, attento
Finché sei in tempo tira
E non sbagliare mira
(Sparagli Piero, sparagli ora)
Finché sei in tempo tira
E non sbagliare mira
(Sparagli Piero, sparagli ora)
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte Visa
E quando uccide non chiede scusa
Il mio nemico non ha divisa
(Quando mi affido ad amici che non esistono)
Ama le armi ma non le usa
(Io rido dietro nemici che non esistono)
Nella fondina tiene le carte Visa
E quando uccide non chiede scusa
Il mio nemico non ha nome
(Mi metto addosso vestiti che non esistono)
Non ha nemmeno religione
(Vado a votare partiti che non esistono)
E il potere non lo logora (no)
Il potere non lo logora
Quando il nemico è invisibile allora è subdolo
S’insinua in ogni fessura come pulviscolo
Mi chiudo in casa, mi fermo, non muovo un muscolo
E intanto piano piano l’attesa diventa un incubo, no
Se perdi il fuoco di vista diventa un punto minuscolo
In questo quadro più grande che non hai visto
Il nemico è un artista e infatti adesso sparisco
E proprio lui mi ha convinto che non esisto, no
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte Visa
E quando uccide non chiede scusa
Il mio nemico non ha nome
(Quando mi affido ad amici che non esistono)
Non ha nemmeno religione
(Io rido dietro nemici che non esistono)
E il potere non lo logora
(Mi sento addosso degli occhi)
Il potere non lo logora
(che non esistono)
E il potere non lo logora
Normale che non mi tocchi, io non esisto