Bottiglie Vuote è il titolo del singolo dei Pinguini Tattici Nucleari cantato in collaborazione con Max Pezzali e pubblicato l’11 aprile 2025 da Epic/Sony Music.
Dopo il successo dell’album Hello World, uscito a dicembre 2024, i Pinguini Tattici Nucleari decidono di rilasciare una nuova versione del brano Bottiglie Vuote, presente nel disco come tredicesima traccia di ben 15 canzoni. Il singolo cambia veste e si arricchisce della collaborazione musicale di Max Pezzali. Questa unione tra la band bergamasca e l’ex 883 dà vita a un pezzo che fonde malinconia e desiderio di rinascita, raccontando storie di provincia, sogni infranti e legami profondi.
Il brano esplora il tema della fragilità umana attraverso immagini poetiche e metafore legate al mare e alle bottiglie vuote, simboli di speranze e desideri affidati al destino. Il sodalizio artistico con Max Pezzali aggiunge una dimensione nostalgica, richiamando ricordi d’infanzia e momenti di spensieratezza.
Ecco il video di Bottiglie vuote (feat. Max Pezzali). Seguono il link per effettuare il download, il significato del brano e il testo completo.
🎶 ENJOY! 🎶
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Il significato di Bottiglie vuote
Bottiglie Vuote è molto più di una semplice canzone: è una metafora potente della vita, dei sogni che custodiamo in silenzio e delle speranze che spesso affidiamo al destino, come messaggi nascosti in una bottiglia lanciata in mare.
Le bottiglie vuote diventano il simbolo di tutto ciò che non abbiamo mai avuto il coraggio di dire o realizzare, di quei desideri che restano chiusi dentro di noi, aspettando che qualcuno – o qualcosa – li trovi e dia loro un senso.
Lo raccontano benissimo i versi intensi e malinconici del brano:
“Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò”
Qui c’è tutta la fragilità e la dolcezza di chi lascia andare le proprie emozioni nella speranza che dall’altra parte ci sia qualcuno pronto a raccoglierle.
E poi, in uno dei passaggi più belli della canzone, si celebra la forza dei legami, delle esperienze condivise, anche tra chi ieri era uno sconosciuto e oggi è diventato famiglia:
“Noi figli della luna, noi grandi aspettative
Noi scappati di casa, noi nudi nel cortile
Noi lettere d’amore chiuse in una bottiglia
Noi sconosciuti ieri ma oggi già famiglia”
È il ritratto perfetto di una generazione che sogna, cade, si rialza e alla fine trova forza e identità proprio in quella fragilità. Bottiglie Vuote è un inno a chi non ha smesso di credere nei propri sogni, anche quando sembrano lontani o irraggiungibili. Perché, in fondo, basta che qualcuno trovi quella bottiglia per sentirsi meno soli.
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Testo
Bottiglie vuote
C’è una storia sepolta dentro questo mare
Come una siringa da non calpestare
Un’estate che scappa e non ritorna più
Tu per cosa sei nata? Per saper volare?
Però quando ti tuffi sei spettacolare
In questo cielo dipinto di nero Anish Kapoor
Hai letto la mia lettera, era piena di postille
Sono un figlio di Troia però pure di Achille
Conosci le mie debolezze, ma tu non vuoi dirle
A me che ne ho mille, mille, mille
Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
Sul tavolino dell’Algida la vita sfuma
Si ritorna bambini a chiedere la spuma
E a fumare una cannuccia come fosse una Lucky Strike
(Eh no, eh no)
La cenere non si mischia con la sabbia
C’è chi cresce per noia, chi perché si cambia
In fondo tutti hanno una storia da non raccontare mai
Hai pianto troppe lacrime per questo tuo imbecille
Ma proverò a rimettertele dentro le pupille
Sei come il mare: unica, io come le conchiglie
Sai ce ne sono mille, mille, mille
Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
Ti darò un nome nuovo in ogni lingua
Potrò chiamarti da turista pure se ti so a memoria
Noi figli della luna, noi grandi aspettative
Noi scappati di casa, noi nudi nel cortile
Noi lettere d’amore chiuse in una bottiglia
Noi sconosciuti ieri ma oggi già famiglia
Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
E speri che le troverò
E speri che le troverò