Anastasio durante il Festival di Sanremo aveva già portato il pezzo sul palco dell’Ariston con Claudio Bisio ed ora il video cortometraggio è disponibile in rete, per Sedici:9 e la regia di William9.
Nel cortometraggio Anastasio è interpretato dall’attore Massimo Olcese, con il quale si avvicenda nelle scene del filmato. Il testo del rapper già aveva emozionato col live a Sanremo ma adesso video ed audio insieme amplificano le sensazioni positive del sound. Già l’iniziale musica del pianoforte ti promette qualcosa di buono da vedere e da ascoltare. Ed infatti tutto man mano viene confermato.
È innegabile la grande attualità ed il potente senso del brano, che può definirsi una vera poesia in grado di comunicare quanto le persone stiano evolvendosi verso uno stato di regresso. Si corre, si fa tutto in fretta, ed intanto passa il tempo. Ci si affida ai social che prepotentemente sono entrati nelle nostre vite e tramite il web desideriamo avere riscontro da parte degli altri, un click, un like, un apprezzamento… L’ insicurezza personale spinge a stare al centro dell’attenzione ed nel frattempo si finisce per negare la verità delle cose e si mette da parte l’essere, talvolta privilegiando l’avere. Preferiamo di gran lunga il virtuale rispetto al reale. I legami umani, quelli veri, si impoveriscono e diventano stars e punti di riferimento personaggi di dubbia morale.
La musica è intensa, il messaggio di Anastasio è importante ed Olcese impersonifica bene il senso di “miseria” in cui rischiamo di affondare.
Simpatico il cartello al risveglio dell’attore con la scritta “I want to ride my bike”, scenograficamente in linea col messaggio di correre ed al contempo di vivere la propria vita.
Che dire? Bellissimo lavoro di Anastasio. Gli facciamo i complimenti e speriamo che lui, come tutti, non si “scordino mai di quello che sono”. ♪
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TESTO di Correre
Correre, tu devi correre
Non devi domandare né rispondere
Ti devi alimentare con le compere
Scattare, commentare, scorrere
In quarta elementare m’hanno detto di
sognare perché il mondo stava pronto per risorgere
E sarebbe stato mio, dovevo solo correre
E gli altri si mangiassero la polvere
Correre, correre, circolare, qui non si può stare già da troppi anni
Vorrei parlare con il titolare, voglio spiegazioni, voglio lamentarmi, voglio i miei vent’anni
Voglio delle scuse ed il rimborso danni, poi la voglio smettere
L’ufficio reclami di Cristo è intasato di lettere
Prova a riflettere che vuoi che dica
Se vedo soltanto sorrisi incollati su facce depresse e promesse firmate a matita, bella la vita
La vedo per come mi arriva
Che tanto domani è finita, sto zitto
Ho scritto una lettera bianca ma non l’ho spedita
Oh no
E non la spedirò mai
In questo parla parla per salire a galla quanto lotterai
Oh no
Povera verità
Nel calderone dell’opinione lei morirà
Vecchi, come state?
Vi state godendo la festa?
Io non lo so mica, mi manca il respiro ed a tratti mi gira la testa
Mi hanno educato per vivere in bilico
Mai sentito del pensiero liquido? Io te lo amplifico, voglio innovare
Oso pensare a un pensiero gassoso, molecolare
Tra le molecole zero legame, basta guardare il tessuto sociale
Capisci perché stiamo fissi a giocare agli artisti ed a fotografare
Ci vogliamo affermare
Ma sbattiamo nel muro
Siamo chiunque e non siamo nessuno e io sono sicuro soltanto del fatto che sono insicuro
Passo le ore a aggiornare una pagina solo a vedere chi mi ama e chi no
Bruciano gli occhi, lo schermo mi lacera, guardo la vita attraverso un oblò
Tuo figlio idolatra un idiota che parla di droga e di vita di strada
Scalata sociale di gente normale alla nostra portata
La storia è cambiata compagni miei
Tutto è concesso da adesso in poi
Puoi essere quello che vuoi, basta scordarti di quello che sei
Puoi essere quello che vuoi, basta scordarti di quello che sei
Puoi essere quello che vuoi, basta scordarti di quello che sei
Per essere quello che vuoi devi scordarti di ciò che sei
E tu, puoi essere quello che vuoi, basta scordarti di quello che sei
Puoi essere quello che vuoi, basta scordarti di quello che sei
Per essere quello che vuoi devi scordarti di quello che sei