Il nuovo libro Ilaria Capua, che in questi giorni di pandemia molto tristi e incerti, ci ha accompagnato per mano, spiegandoci come affrontare il lockdown e perchè erano necessarie tutte le regole imposte per il distanziamento sociale.
La virologa che tutti abbiamo apprezzato per la sua lungimiranza è stata quasi una veggente, anticipando tutto ciò che sarebbe successo e mettendo in guardia sui rischi a cui andavamo incontro se non avessimo imparato a collaborare e affrontare il problema con solidarietà e impegno.
Come affrontare ora questa nuova fase di convivenza con il coronavirus? Tanti suggerimenti preziosi da leggere e divulgare, magari cercando di assimilare la saggezza delle sue raccomandazioni.
Ci può essere di molto aiuto la tecnologia, della quale non dobbiamo diventare schiavi ma che può essere lo strumento straordinario che ci permette di difendere la socialità anche in tempi di distanziamento fisico.
Il nuovo romanzo è disponibile sia in versione cartacea che in formato Kindle.
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In un momento imprecisato del 2019 si è verificato un evento biologico di eccezionale rarità: un virus animale ha fatto un salto di specie arrivando nell’uomo. Dalla metropoli cinese di Wuhan, il SARS-CoV-2 si è diffuso rapidamente in oltre duecento paesi. È ciò che gli esperti chiamano «pandemia». Nell’attesa di soluzioni e strategie per la crisi sanitaria, economica e finanziaria in corso, Ilaria Capua, una delle voci più autorevoli della virologia internazionale, prova a buttare cuore e sguardo oltre questo tempo di mezzo e a mettere a fuoco sia le cause sia le opportunità che esso nasconde. Secondo l’autrice, infatti, si può considerare la comparsa del SARS-CoV-2 uno stress test, in grado di misurare le fragilità del nostro sistema. Questo patogeno dalle dimensioni infinitesimali ha messo l’umanità intera di fronte al disequilibrio creato nel rapporto con la natura, alla riscoperta della propria dimensione terrena e della caducità che le è connaturata, all’arbitrarietà dell’organizzazione sociale che si è data, delle sue scale di valori, del concetto stesso di salute pubblica. In altre parole, ha preso tutto ciò che ritenevamo certo, indiscutibile, e ce l’ha mostrato per quello che è: una scelta, basata su una visione parziale delle cose. Uno dei motti di Ilaria Capua è: «Every cloud has a silver lining», ogni nuvola ha una cornice d’argento. Se è vero anche una pandemia, mentre ci scuote dalle radici, ha qualcosa da insegnarci. Per esempio, che dobbiamo modificare il nostro atteggiamento nei confronti della natura e della biodiversità, ponendoci come guardiani anziché invasori. Che la tecnologia, se riusciamo a non esserne schiavi, può essere lo strumento straordinario che ci permette di difendere la socialità anche in tempi di distanziamento fisico. Che, se vogliamo una società informata, matura, la scienza non può essere messa all’angolo, ma deve tornare ad avere un ruolo centrale nella conoscenza. Se non vogliamo farci travolgere, insomma, dobbiamo considerare i segnali che questo evento storico sta facendo emergere, riflettere sul dopo e ripensare il mondo. Perché è a questo che stiamo andando incontro: a un mondo nuovo.
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