Piangi è il titolo del singolo di Luk3 pubblicato il 28 gennaio 2025 da Amici 24/Fascino PGT.
Scritto da Luca Pasquariello, in arte Luk3, insieme a Rondine, con la produzione di Steve Tarta (Steve Tartaglino), Piangi è una delle canzoni di Luk3 pubblicate grazie alla sua partecipazione ad Amici 24. L’inedito è nato in un momento di sconforto, quando la fragilità si trasforma in forza e il pianto in un atto liberatorio. Con un testo sincero e diretto, il giovane cantautore racconta di come il pianto sia qualcosa che accomuni tutti, un gesto universale che nasce per le più svariate ragioni.
In un mondo che ci spinge spesso a reprimere le emozioni, Piangi è un invito a vivere appieno anche la tristezza, perché solo così possiamo davvero liberarci. Il pianto diventa, così, un gesto catartico, un modo per accettare le proprie fragilità e, alla fine, per stare meglio.
Il brano è un abbraccio musicale per chiunque abbia mai versato una lacrima. Perché, in fondo, piangere non è un segno di debolezza, ma di umanità.
Ecco l’audio della canzone. Seguono il link per effettuare il download, il significato del brano e il testo completo.
🎶 ENJOY! 🎶
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Significato e analisi del testo
Il brano si apre con una riflessione potente: “In fondo in ogni lacrima c’è poco di diverso“. Questa frase sintetizza perfettamente il concetto centrale della canzone: tutti piangiamo, ma ognuno per motivi diversi. Dal bambino che si sente solo a scuola, alla madre in difficoltà, fino a chi piange in macchina o di nascosto in una festa. Il pianto, spesso visto come segno di debolezza, diventa qui un simbolo di condivisione e umanità.
Il ritornello, che può sembrare rivolto a qualcun altro, è in realtà un messaggio che Luk3 lancia a se stesso e, di riflesso, a tutti noi: “E smettila di nascondere / le lacrime sotto la pioggia, sotto la doccia.” Questo passaggio invita a non vergognarsi di piangere, a non nascondere la propria vulnerabilità dietro il caos della vita quotidiana. È un incoraggiamento a lasciarsi andare, perché il pianto non è un nemico, ma un modo per sentirsi meglio.
Nelle strofe, Luk3 dipinge immagini di vita reale in cui chiunque può riconoscersi. Dalla metropolitana, dove il protagonista cerca qualcosa di impossibile con l’umore a terra, fino alla sensazione di sentirsi invisibili, espressa nel verso “Che sentirsi invisibile a volte è capitato pure a me”.
Ma non si ferma qui. Il brano esplora anche momenti intimi e familiari, come il pianto di un padre in ufficio, di qualcuno davanti a un frigo vuoto o davanti a una tomba. Sono scene semplici, quotidiane, ma cariche di significato, perché parlano della vita vera, senza filtri.
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Testo
Piangi
In fondo in ogni lacrima c’è poco di diverso
Dalla bambina a scuola che si tiene tutto dentro
A quella madre di tre figli fuori la stazione
Che piange sotto la sua giacca e non si fa vedere
Gente che piange in macchina dentro a una galleria
Da soli ad una festa mentre gli altri vanno via
Sentirsi vulnerabile a volte è capitato pure a me
Piangi piangi che ti libera
Manda al vento le fragilità
Siamo le notti d’inverno
Che fuori fa un freddo
Ma piangi che ti scalderà
Piangi piangi che ti libera
Chiudi casa e sali in macchina
E smettila di nascondere
Le lacrime sotto la pioggia, sotto la doccia
Piangi piangi che ti libera
A volte cerco l’impossibile
Sui sedili di una metro con l’umore sottozero
E la mano tra le pagine
Cerco un modo per andarmene
Tu che ne sai di me
Delle mie paranoie
Parlano per me sotto gli occhi le borse
Che sentirsi invisibile a volte è capitato pure a me
Piangi piangi che ti libera
Manda al vento le fragilità
Siamo le notti d’inverno
Che fuori fa un freddo
Ma piangi che ti scalderà
Piangi piangi che ti libera
Chiudi casa e sali in macchina
E smettila di nascondere
Le lacrime sotto la pioggia, sotto la doccia
Ed io che cerco un modo per calmarmi nel casino
E piango come un bambino
Come fa ogni giorno un padre dentro un ufficio
Qualcuno al cimitero e qualcuno davanti a un frigo
Piangi piangi che ti libera
Chiudi casa e sali in macchina
E smettila di nascondere
Le lacrime sotto la pioggia, sotto la doccia
Piangi piangi che ti libera